Prevenzione delle cadute da incidente domestico negli anziani
Ogni anno si verificano in Italia fra i tre e i quattro milioni di incidenti domestici che come è noto colpiscono prevalentemente gli anziani, con conseguenze rilevanti in termini di disabilità, ricoveri e mortalità.
Tra gli incidenti domestici, le cadute rappresentano la voce più importante, al punto che si calcola che un terzo degli ultrasessantenni ne rimanga vittima, con costi umani, sociali e materiali straordinari.
Più colpite, come ci si può immaginare, sono le persone sole o istituzionalizzate.
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Solo i costi per ricovero da incidente domestico sfiorano in Italia i 400 milioni di euro. È quindi compito prioritario del Servizio sanitario nazionale occuparsi di questa emergenza e delineare politiche di informazione e intervento finalizzate a prevenire quanto più possibile il fenomeno. E lo sarà sempre di più in futuro, visto il continuo aumento di longevità della popolazione italiana.
Per questo motivo il Ministero della Salute, in accordo con l’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito del suo Programma Nazionale Linee Guida, ha posto le condizioni per far e il punto sulle conoscenze scientifiche sull’argomento, in modo da ricavarne una linea guida basata sulle migliori prove disponibili in materia. Ciò che importa, infatti, è mettere capo a programmi di prevenzione basati sulle prove, orientati cioè alla massima efficacia e sicurezza.
Un obiettivo difficile ma pienamente raggiunto da questo lavoro, che ha indagato sia gli strumenti di valutazione delle persone a rischio di caduta, sia gli interventi informativi, medici e financo ergonomici per minimizzare tale rischio. Centrali risultano essere gli interventi psicosociali multidimensionali, tesi a valutare i vari rischi ai quali va incontro l’anziano, con una particolare attenzione alla gestione dei farmaci psicotropi – di ampio utilizzo nella popolazione anziana e predisponenti l’occorrenza di cadute –, la storia di precedenti cadute e la declinante funzionalità motoria e neurocognitiva delle persone.
Si è visto peraltro come il rafforzamento dell’autostima e della percezione positiva degli esercizi fisici raccomandati per contrastare il rischio di cadute migliorino già di per sé l’aderenza agli interventi proposti.
Appropriati approcci psicologici, uniti a più complessi interventi sociali volti a ridurre i fattori di deprivazione e di isolamento nella popolazione anziana, possono invero alleggerire il doloroso carico di malattia e disagio connesso al fenomeno delle cadute e degli incidenti domestici.
dalla Presentazione di Enrico Garaci, Presidente Istituto Superiore di Sanità
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